La scuola ai tempi del covid-19. L’intervista a Francesca Ciani

di Sandro Capatti

Francesca Ciani, originaria di Bitonto, in provincia di Bari, arriva a Parma nel 2001, dove frequenta l’Università presso la facoltà di Psicologia. Terminati gli studi, svolge l’attività di insegnate facendo, inizialmente, supplenze, per passare di ruolo dal 2012. Le viene assegnato il primo incarico presso la scuola materna Istituto Comprensivo di Torrile a Torrile, in provincia di Parma, successivamente e attualmente presso la scuola materna Istituto Comprensivo Loris Malaguzzi di Felino, in provincia di Parma.
Abbiamo pensato che fosse nostro dovere ascoltare un insegnante che svolge il suo lavoro, da casa, reinventandosi in modo virtuale le lezioni con i suoi bambini, un nuovo rapporto con scuola, il rapporto con le famiglie e di come sarà la scuola dopo.

Francesca Ciani

 

Vivere, in questo momento, a Parma, e fare la maestra al tempo del Covid-19, cosa significa?

Ho sempre vissuto Parma quasi come una oasi felice, una città che offre mille opportunità malgrado la diffidenza iniziale che i parmigiani usano come arma di difesa. Ci vivo da venti anni e ora la sento casa mia. Vedere la mia casa cosi provata da questo nemico invisibile è destabilizzante. Un senso di impotenza misto a voglia di farcela il prima possibile. Essere insegnante in questo momento è limitante e difficile, manca completamente il contatto con i bambini.

Da quanti anni fa la maestra?

Insegno dal 2012. Sono maestra di Scuola dell’Infanzia

Come avete organizzato il lavoro da casa per la scuola?

Stante la tenera età dei nostri alunni, abbiamo accolto l’iniziativa del Teatro del Cerchio di Parma, che narra una storia al giorno, pubblicandola su Youtube. Forniamo quotidianamente il link della storia ai genitori, che la ascoltano con i bambini e realizzano dei disegni che poi esporremo a scuola in una mostra alla quale parteciperanno anche gli attori del teatro e le famiglie dei nostri alunni.

Che tipo di iniziative state facendo per stare vicini ai vostri bambini?

Abbiamo attivato il registro elettronico anche per i genitori cosi da scambiarci anche file audio in cui possano sentire la nostra voce. Inviamo idee per piccoli laboratori creativi casalinghi.

Cosa vi manca di più dei vostri bambini?

Sicuramente le voci e gli sguardi. Ci sono giorni in cui il silenzio, per chi fa il mio lavoro, è fortemente pervasivo ed invasivo. Immaginate una sezione con 24 bambini, cinque giorni su sette, in una scuola formata da sei sezioni. E poi immaginate di essere chiusi in casa da 34 giorni. Il silenzio è assordante. Poi, personalmente, mi mancano molto gli abbracci. Utilizzo molto l’abbraccio come tecnica di rilassamento e conforto. Il non poter star loro vicino fisicamente talvolta è doloroso.

Quando tutto questo sarà finito tutti ne usciremo malamente, senza parlare dei settori produttivi e altro. Secondo lei, la scuola quale prezzo dovrà pagare?

La scuola incontrerà diverse difficoltà. Prima fra tutte, non scordare di essere contenitore emotivo. Perciò la scuola dovrà essere supporto per le famiglie, nido per i bambini e rifugio per gli insegnanti che incominceranno da zero cambiate nel profondo. Vi saranno poi difficoltà economiche ad aggiungersi a quelle esistenti. Ma, soprattutto, bisognerà mantenere alta l’attenzione su una didattica nuova, perché la paura e l’incertezza ci accompagneranno al punto da avere bisogno del “salvagente”.

Possiamo dire che l’anno scolastico è finito; a settembre, quando la scuola ricomincerà, quale sarebbe la prima cosa che dovrebbe fare il Ministero dell’Istruzione?

Fornire uno sportello psicologico permanente per ogni ordine e grado. Mettere in campo risorse nuove e costanti per innovare la didattica. Riconoscere ai docenti quel che meritano.

Torniamo ai bambini. Da più di un mese sono a casa, cosa secondo lei manca loro di più?

Sono in contatto costante con la rappresentante dei genitori per la mia sezione. Mi racconta la difficoltà nello spiegare ai bambini cosa sta succedendo. La domanda frequente dei bambini è “Perché non posso più vedere la mia maestra?” Credo manchi molto la figura di riferimento che diventa l’insegnante e il contatto con i coetanei.

Alla luce di quanto è successo, è pensabile che gli esami di laurea e di maturità possano essere fatti a distanza, quindi, diventare strumento normale nella scuola?

Credo proprio di si. E’ l’occasione giusta per sperimentare una didattica innovativa che solo l’Italia stenta a riconoscere

Come è stato detto più volte che l’anno scolastico è salvo e, sicuramente rimarrà nella storia, secondo lei quanto sarà penalizzante tutto questo?

Scolasticamente sarà penalizzante per i bambini, non per medie e superiori. I bambini non hanno una struttura cognitiva e di apprendimento adeguata alla didattica a distanza. Quel che sarà difficile, alla ripresa, sarà ristabilire un equilibrio scolastico.

Se lei fosse il Ministro dell’Istruzione cosa farebbe ora per la scuola?

In tutta onestà, fatico molto a dare una risposta. Stiamo vivendo una guerra senza armi, credo la nostra classe dirigente stia agendo con buonsenso e giudizio. L’unica cosa che farei sarebbe fornire strumenti digitali a famiglie poco abbienti che diversamente resterebbero tagliate fuori dalla didattica a distanza

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1 commento

  1. La Scuola è Scuola da sempre!!!
    Ha avuto una sua storia maltrattata da tanto e solo chi l’ha vissuta al suo interno da docente componente consiglio di classe e di istituto può dire tantissimo!!!
    Capisco e condivido tutto quanto detto dalla giovane collega.Posso solo aggiungere che La Ricreazione era finita dal tempo in cui lo denunciammo senza eco all’esterno.Naturalmente i docenti attuali o credono sinceramente che quella del docente é anche o soprattutto una missione non solo culturale ma anche sociopsicoantropologica o sono ‘ Persone sbagliate nel posto sbagliato’…
    Auguroni a Francesca e a tutti i giovani colleghi da una docente materana, in pensione dal 2005 dopo 40 anni di lavoro, nonostante tutto, indimenticabile e spero fruttuoso x i tanti Giovani Adolescenti incontrati lungo la strada suddetta

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