L’artigianato nei Paesi in guerra

Ishkar è un progetto solidale che promuove la sopravvivenza di tradizioni millenarie in Paesi in cui rischiano di scomparire, contribuendo a progetti locali rivolti alla collettività

Ishkar è un progetto solidale che promuove e valorizza l’alto artigianato in Paesi islamici colpiti dalla guerra come Afghanistan, Siria e Mali. Fondata da Flore de Taisne ed Edmund Le Brun nel 2016 dopo tre anni trascorsi in Afghanistan, l’associazione Ishkar propone attraverso una piattaforma digitale viaggi in Kurdistan e Bamiyan, oggetti per la casa (tappeti, bicchieri, ciotole, coltelli) e per la persona (abiti, accessori e gioielli) oltre a fotografie di artisti locali che spesso rappresentano città del deserto come Djenné e Sana’a.

Ciondolo Ishkar e anello Oculus

In una circolarità di mercato, la maggior parte dei prodotti sono acquistati attraverso le Ong locali allo scopo di investire nello sviluppo di progetti a favore delle comunità, come la riapertura delle scuole, la rivalutazione del ruolo femminile e l’assistenza sanitaria. Come spiegano i fondatori “i nostri prodotti hanno come obiettivo aprire una finestra rara su terre famose per la loro cultura, bellezza naturale e abilità artigianali millenarie, ben prima di essere conosciute per distruzione, guerra e sofferenza”.

Ishkar valorizza e promuove l’alto artigianato dei Paesi del mondo islamico colpiti dalla guerra

Oltre ad artigiani locali hanno aderito al progetto anche noti designer internazionali come Zaha Hadid e Frank Gehry. Ishkar è una parola persiana che indica un arbusto del deserto afgano noto da secoli agli artigiani locali per la particolare proprietà di donare ai colori, se abbinato a coloranti naturali, profondità e intensità straordinarie.

 

da abitare.it

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