Io amo le donne

Violenza sulle donne

Nell’Italia in cui oltre cento donne, ogni anno, vengono uccise da uomini e in cui migliaia sono quelle aggredite, perseguitate, sfregiate, anche il nostro territorio, attraverso i media, ci racconta tante storie di violenza che, con frequenza tragicamente cadenzata, riempiono le cronache locali.

Violenza fisica, sessuale, ma anche psicologica. Altrettante, di contro, sono le iniziative dedicate al contrasto di essa. Nella sola città di Salerno, infatti, esistono numerosi presidi attivi nel monitorare e fronteggiare il fenomeno: dallo storico Spaziodonna, da più di trent’anni laboratorio di progetti concreti a sostegno alle donne, ad Ascolto Donna, collegato al numero antiviolenza nazionale 1522, attivo presso la Caritas. A Pontecagnano, invece, il centro Time Out gestito dall’Asl, in collaborazione con alcune associazioni no profit, dallo scorso anno rappresenta l’unica realtà in zona con competenze specifiche nel trattamento degli uomini autori di violenza. Da Angri a Sapri, passando per Battipaglia, fitta è la rete di strutture nate per monitorare ed arginare un fenomeno che sempre più̀ dilaga e si trasforma, sviluppandosi in ambiti sociali eterogenei ed esprimendosi in modalità differenti. Dallo scorso 13 febbraio ne esiste una anche nella città di Eboli. Si tratta del centro anti violenza Mai più, voluto dall’amministrazione Cariello e finanziato dal Piano di Zona. Gestito dalle cooperative Socrate e Il Sollievo, all’interno del palazzo Massajoli, polo dei servizi sociali cittadini, il centro mette in campo azioni di prevenzione e di educazione al rispetto, fornendo assistenza di tipo psicologico e anche legale. A inaugurarlo, insieme all’assessore regionale alle Pari Opportunità Chiara Marciani, è stata Filomena Lamberti la salernitana sfigurata con l’acido dal marito nel 2012, divenuta uno dei simboli nazionali della lotta alla violenza di genere.

L’educazione al rispetto della donna passa anche attraverso la comunicazione: #Ioamoledonne è l’hashtag della campagna ideata da Stefania Cavaliere e Francesca Ragone che, in vista dell’8 marzo scorso, ha invaso il web. Protagonisti cinque giovani professionisti salernitani, immortalati in barba fucsia dall’obiettivo di Anna Izzo, per dire “no” alla violenza usando le tinte “forti” dell’ironia.

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