Benedetta De Luca, testimonial d’eccezione per i diritti dei disabili, premiata “cittadina del mese”

Continua la battaglia per far istituire il Garante dei diritti dei diversamente abili nei 158 Comuni della Provincia di Salerno da parte del consigliere comunale e provinciale Dante Santoro, che ieri ha premiato come cittadina del mese Benedetta De Luca, originaria del Vallo di Diano ma salernitana di adozione, attivista e project manager nel campo della disabilità.

«I diritti non sono elemosine, tantomeno quello alla dignità di migliaia di diversamente abili che spesso non sanno a chi rivolgersi per segnalare problemi di barriere architettoniche o anche proposte e sollecitazioni, per questo – ha dichiarato il consigliere Santoro – urge l’istituzione di un organo ufficiale di comunicazione con le amministrazioni comunali. Stamattina ho rilanciato la proposta in Provincia per sensibilizzare e coinvolgere tutte le amministrazioni comunali salernitane. Con Benedetta De Luca, che abbiamo premiato come cittadina del mese per il suo attivismo nel sociale, porteremo avanti questa battaglia di civiltà che può cambiare la vita di migliaia di persone».

Soddisfatta e commossa per il premio, Benedetta De Luca è riuscita a rendere la sua condizione un punto di forza e di esempio per gli altri. «Il mio non è un grido di pietismo o di favoritismi. È solo un modo per trasmettere la mia voglia di vivere, di essere accettata dalla società e soprattutto la voglia di sentirmi femminile, sensuale e bella anche senza poter camminare indossando un tacco 12», scrive nel suo blog, rivolgendosi soprattutto alle persone nella sua condizione. «Vorrei inculcare questo mio senso di amore per se stessi a tante ragazze che non si accettano. Dobbiamo amarci allo specchio, nutrire il nostro ego ogni mattina. Valorizziamo i nostri punti forti, amiamo i nostri difetti. Non sarà una disabilità a limitare il mio amore infinito per la vita. La disabilità – continua Benedetta – non è una condizione negativa fino a quando la società non la rende tale, basta pensare alle barriere architettoniche o al poco senso civico delle persone che parcheggiano l’auto in un posto disabili».

Le ingiustizie sono il suo chiodo fisso, tanto da averla indotta a studiare giurisprudenza a Salerno e a indossare la toga. «Ho un senso di giustizia innato e continuerò a lottare per le ingiustizie e i soprusi, per l’integrazione e l’abbattimento non solo delle barriere architettoniche ma anche di quelle mentali», dice a proposito di ostacoli e diritti negati ai disabili.

La sua è una battaglia coraggiosa e ambiziosa. Quasi sorprendente. Ha partecipato al reality L’isola sono io in Spagna. È andata all’Onu per rappresentare la Costa d’Avorio come delegata della commissione UN Habitat. Ha calcato il tappeto rosso del festival di Cannes con Nicole Kidman. Ama i party. In occasione di una festa ha “ballato” con Paris Hilton.

Due anni fa ha ricevuto anche il prestigioso premio Toyp (The outstanding young persons),  un riconoscimento tradizionalmente conferito a cinque uomini o donne tra i 18 e i 40 anni che hanno contribuito al progresso economico, culturale, umanitario e scientifico del territorio.

Grazie al suo talento è diventata project manager nel campo della disabilità, dal turismo accessibile all’assistenza sessuale dei disabili gravi.

L’altra sua passione è la moda. Pochi giorni fa, ha fondato il suo marchio di moda “Italian Inclusive fashion” e a novembre organizzerà un fashion show con gli IFTA HUB (Italian fashion talent award) di Roberto Iannelli.

Benedetta è inarrestabile. Crea, progetta e sogna. Trasmette grinta e amore per la vita: «Se ce l’ho fatta io, nonostante la mia disabilità, penso che chiunque possa farcela. Vietato pensare e dire: ”non posso”. Basta armarsi di pazienza e volontà, prendere in mano le redini della propria vita e farne un capolavoro».

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