La città di Salerno aderisce al Progetto FIRM “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini”

Molteplici fattori stanno mettendo a repentaglio la biodiversità marina e costiera, e soprattutto il delicato equilibrio su cui regge il suo ecosistema. Uno fra questi è l’enorme quantitativo di rifiuti sversati in mare, galleggianti o ormai sedimentati nei fondali marini: purtroppo, ancora oggi si stima che oltre 731 tonnellate di plastica entrano nel Mar Mediterraneo ogni giorno. Danni enormi ma non irreversibili se si attuano strategie e pratiche innovative sostenibili, in grado di salvaguardare e tutelare la nostra risorsa mare.

Per affrontare in modo pro-attivo il problema dei rifiuti marini, il comune di Salerno ha aderito al progetto FIRM “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini” nato con la finalità di sperimentare e creare le basi per lo sviluppo di una innovativa filiera dei rifiuti marini nella Regione Campania. Ispirandosi ai modelli di economia circolare, il progetto si focalizza su alcune categorie specifiche di rifiuti – reti da pesca (ghost fishing) e plastica (PET) – e prevede la co-progettazione di una serie di soluzioni innovative in grado di generare valore economico, sociale ed ambientale per l’intero territorio e le comunità locali in una prospettiva di sviluppo sostenibile.

Otre 40 cooperative dei pescatori afferenti all’ UNCI – Federazione Regionale della Campania, alla Coldiretti – Impresa Pesca e alla Confcooperative – FedAgriPesca Campania, saranno attivamente coinvolte nella raccolta dei rifiuti marini. I rifiuti marini saranno depositati e differenziati in appositi contenitori per la raccolta, in aree opportunamente predisposte dal comune per essere successivamente destinati ad un processo virtuoso di recupero e riciclo, trasformando la “scarto” -rifiuti marini- in risorsa -nuovi prodotti.

Il progetto FIRM è finanziato nell’ambito del Bando di attuazione Multimisura 1.26 – 1.40 – 5.68 del Programma Operativo afferente al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca 2014-2020. Un bando innovativo, fortemente voluto dal D.G. Politiche Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione Campania, che ha favorito l’attivazione di quelle potenziali sinergie tra il mondo della ricerca ed il settore della pesca, per la sperimentazione ed individuazione di filiere innovative dei rifiuti marini.

Il progetto è un’iniziativa corale che coinvolge 3 istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 6 Organizzazioni regionali, oltre 250 cooperative di pescatori, più di 15 amministrazioni comunali, e tutte le comunità locali nella salvaguardia e rigenerazione dell’ecosistema marino. Una rete collaborativa che unisce cultura, tradizione ed innovazione, e che parte dalla Campania per aprirsi verso altre sfide, anche nel solco della “Legge Salvamare”, approvata definitivamente in Senato proprio in questi giorni. Una legge che consentirà ai pescatori di raccogliere i rifiuti marini plastici, senza incorrere in sanzioni, nell’ottica di favorire modelli di sviluppo sostenibili di economia circolare.

Promotore e capofila è l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR- IRISS), in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione (ISA) di Avellino e l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) di Pozzuoli. Le Organizzazioni regionali dei pescatori, partner del progetto, includono: UNCI – Federazione Regionale della Campania; Federpesca – Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca; Confcooperative – FedAgriPesca Campania; AGCI Campania; LEGACOOP Agroalimentare; Coldiretti – Impresa Pesca. Tra i partner anche le Associazione: AICS Napoli, Assoutenti Campania e Hippocampus.

Il progetto è patrocinato da MareVivo onlus, uno dei principali promotori della Legge Salvamare, che da anni lotta per la tutela del mare e dell’ambiente, e per la valorizzazione delle aree marine protette.

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