Scuola Viva: Comunicando contro il cyberbullismo

scuola viva

Di Ilaria De Sio

Una studentessa di 14 anni di Novara, sceglie di togliersi la vita dopo essere stata umiliata da un video pubblicato sui social network. La cronaca ci informa sovente di episodi come questo.  Sono drammaticamente aumentate, infatti, le vicende di bullismo e derisione tra ragazzi, che hanno come teatro le piattaforme di social network.  Le norme di contrasto al fenomeno non mancano, né in Europa né in Italia, ma per le autorità, combattere questo tipo di atteggiamento rimane sempre più complesso.

È  difficile scovarne gli artefici, perché il web, in cui i ‘bulli’ si celano, è talmente dispersivo che risulta ostico, anche per la polizia postale, rintracciare i colpevoli. Le vittime del cyberbullismo, in pochissimo tempo, vedono la propria reputazione lesa all’ interno di una vastissima comunità. A scuola i casi di bullismo si verificano soprattutto in tre momenti: prima di entrare e all’ uscita, al cambio d’ora e nell’intervallo. Ma c’è sempre la speranza che qualche adulto passi di lì e interrompa la persecuzione, e comunque quando si torna a casa si è al sicuro. Il cyberbullismo invece non dà tregua: può verificarsi giorno e notte, non c’è nessun posto dove scappare e mettersi al riparo, e accade in luoghi dove non ci sono gli adulti, perché la persecuzione avviene in gruppi amministrati da ragazzi e protetti da password. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’ oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti. Pertanto può trascorrere molto tempo prima che un caso venga alla luce.

Tutto ciò accade perché molti adulti sono consapevoli di cosa sia la vita ma non cosa sia la rete e tanti ragazzi viceversa. Conoscono i meccanismi e la forza del web, ma non sanno valutare le conseguenze delle proprie azioni.

La strada migliore da perseguire resta dunque quella di sensibilizzare i giovani, con progetti scolastici che trattino questa situazione con particolare attenzione. È per questo motivo che ogni giorno sul territorio italiano nascono sempre più associazioni che promuovono incontri formativi e iniziative sia all’interno delle scuole che fuori. Vengono aperti siti web, volti a fornire maggiori informazioni, circa i comportamenti da seguire per contrastare la drammaticità del fenomeno, insieme a materiale didattico rivolto agli insegnanti.

L’ istituto comprensivo statale “G.Pascoli” di Teggiano ha concluso la terza anualità 2018-2019 del progetto Scuola Viva, affidando  Il modulo “Comunicando” alla cooperativa sociale Voloalto di Battipaglia. Il percorso, nato proprio con lo scopo di utilizzare la comunicazione come strumento di crescita e consapevolezza, ha coinvolto le classi prime e terze medie dell’istituto.

Sono stati otto gli incontri che hanno visto la partecipazione di circa venti alunni. ‹‹Abbiamo strutturato un percorso educativo – ha dichiarato il docente del modulo Paolo Loffredo – nel quale sono state analizzate tutte le criticità legate al web e ai social network. Il programma – prosegue il docente – redatto specificamente per l’età dei ragazzi, è stato particolarmente coinvolgente. Sono state illustrate tutte le regole, per un corretto uso del web, attraverso esempi di vita quotidiana e casi reali. Abbiamo analizzato le di funzionalità di facebook, instagram e youtube con la stesura di un piccolo piano editoriale dedicato ad ogni canale››

Al giorno d’oggi azioni come questa possono rivelarsi un’ arma vincente al fine di combattere un atteggiamento che ogni giorno danneggia sempre più ragazzi creando danni irreversibili in un’ età estremamente delicata. Il web rischia di diventare una pericolosa trappola  fatale se utilizzato inconsapevolmente e con superficialità.

 

Se questo articolo ti è piaciuto, fai una donazione a "Il Sole & le Nuvole” DONA ORA

Lascia una replica

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui