Gemellaggio tra le città UNESCO di Mbour (Senegal) e di Capaccio-Paestum

La Comunità Mandinga di Mbour (Senegal) si rivolge al sindaco di Capaccio Paestum, Avv. Franco Alfieri, che si dice entusiasta di questa collaborazione che vuole promuove la cooperazione allo sviluppo sostenibile mediante iniziative di gemellaggio, attività culturali, d’informazione, di ricerca, di formazione, di cooperazione territoriale ed aiuto umanitario; ispirandosi alle raccomandazioni ed ai principi sanciti dalle Nazioni Unite, con particolare riferimento all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Sadibou Dabo, il coordinatore del “Museo Kankourang” della Comunità Mandinga di Mbour, ha evocato le sue aspettative relative ad una possibile collaborazione tra le due città che detengono siti del patrimonio UNESCO. Secondo Dabo “la speranza di un partenariato per lo sviluppo del patrimonio immateriale UNESCO “Kankourang” sta prendendo forma grazie all’avvicinamento delle città di Mbour e Capaccio-Paestum per stabilire un gemellaggio”.

“L’eredità  italiana è ricca di una tradizione di valori culturali e il Comune di Capaccio-Paestum lavora da sempre per le integrazioni culturali tra i popoli trovando ispirazione nella sua storia millenaria, con i suoi templi greci. Il Comune italiano accoglie, inoltre, da anni immigrati senegalesi nei centri di accoglienza e in città. Questi vengono regolarmente coinvolti nelle attività culturali e di tutela della città magno-greca meglio conservata al mondo”, spiega il coordinatore.

Samba Niébé Ba della Commissione Comunicazione della Collettività Mandinga, commentando gli orientamenti tra i due comuni, ha spiegato: “L’incontro tra queste due città è al centro di una visione che favorisce scambi e viaggi di scoperta per l’arricchimento reciproco degli abitanti e delle comunità. L’obiettivo è quello di promuovere una diplomazia culturale che possa facilitare la comprensione della gestione del patrimonio da entrambe le parti e l’appropriazione da parte delle popolazioni dei lasciti ancestrali e il loro impatto sulla vita quotidiana”.

Secondo Sadibou Dabo, l’approccio deve essere posizionato nel quadro della visione di un partenariato per lo sviluppo sostenibile dei paesi, come promosso dall’obiettivo 17 “Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Lo scopo è quello di collegare attraverso partenariati le città che condividono il marchio UNESCO per ottimizzare il potenziale delle loro comunità. “Di conseguenza, la città di Mbour può legittimamente aspettarsi un probabile miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti”, sostiene Dabo. “La diversità culturale della città di Mbour, che riflette il Senegal in miniatura attraverso la sua composizione etnica, è una risorsa per la stabilità e la coesione sociale all’interno delle comunità”. Secondo il coordinatore, il partenariato da stabilire “deve portare a obiettivi chiari che possano promuovere lo sviluppo sostenibile della cultura”.

Kankourang, patrimonio immateriale UNESCO dal 2005

La valorizzazione del Kankourang, dal 2005 inserito dall’UNESCO nella lista del patrimonio mondiale, è diventata una necessità imperativa. Il Kankurang è un rito di iniziazione praticato nelle province Mandinghe del Senegal e del Gambia, corrispondenti alla Casamance, e nella città di Mbour. La figura centrale del Kankurang è un “iniziato” che indossa una maschera fatta di corteccia e fibre rosse di un albero chiamato faara; è vestito di foglie e il suo corpo è dipinto con tinture vegetali. È associato alle cerimonie di circoncisione e ai riti di iniziazione. La sua comparsa è segnata da una serie di tappe rituali: la designazione dell’iniziato che porterà la maschera e la sua investitura da parte degli anziani, il suo ritiro nella foresta con gli iniziati, le veglie e le processioni nel borgo dei nuovi iniziati. Questi riti si svolgono di solito tra agosto e settembre. Il Kankurang sfila sempre circondato da ex iniziati e abitanti che seguono rispettosamente le sue azioni e lo accompagnano con i loro canti e danze. I suoi seguaci, armati di bastoni e foglie di palma, scandiscono il ritmo con i loro ritornelli e tamburi.

Il Kankurang è sia il garante dell’ordine e della giustizia che l’esorcista degli spiriti maligni. Come tale, egli assicura la trasmissione e l’insegnamento di un insieme di competenze e pratiche che costituiscono la base dell’identità culturale mandinga. Questo rituale, che si è diffuso in altre comunità e gruppi della regione, è l’occasione per i giovani circoncisi di imparare le regole di comportamento che garantiscono la coesione del gruppo, i segreti delle piante e le loro virtù medicinali. La tradizione è in declino a causa della rapida urbanizzazione della maggior parte delle regioni del Senegal e del Gambia, e della riduzione della superficie delle foreste sacre, che sono state trasformate in terreni agricoli. Il rituale si è banalizzato, minando l’autorità del Kankurang.

Ecco perché promuovere la cultura e l’artigianato per creare posti di lavoro per i giovani e le donne, favorire lo sviluppo dell’eco turismo basato sui valori dello sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale e sollecitare la cooperazione internazionale per gli aiuti allo sviluppo sono le principali aspettative della partnership che il comune di Mbour vorrebbe intraprendere con il comune di Capaccio-Paestum.

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